
Outdoor Experience “Il Sentiero degli Dei” per Energas Spa
Empowerment e responsabilità in cammino.
Descrizione dell’experience
Due giornate di Outdoor Management Training lungo il Sentiero degli Dei hanno chiuso una traiettoria formativa pluriennale, nata nel 2016 su team building, comunicazione e collaborazione.
Qui il focus è stato l’empowerment: trasformare convinzioni limitanti in energie di azione, lavorando su locus of control, self-efficacy, speranza operativa e pensiero positivo orientato agli obiettivi.
Qui il focus è stato l’empowerment: trasformare convinzioni limitanti in energie di azione, lavorando su locus of control, self-efficacy, speranza operativa e pensiero positivo orientato agli obiettivi.
Informazioni dell’experience
Struttura e durata: Residenziale Full Experience 2 giorni
Destinatari: Capi Filiale Energas
Formatori: Mario Vitolo, Mario Testa
Location: Costiera Amalfitana
Destinatari: Capi Filiale Energas
Formatori: Mario Vitolo, Mario Testa
Location: Costiera Amalfitana
I dettagli dell’experience
Il progetto ha perseguito tre obiettivi principali:
- Potenziare l’empowerment personale. Rafforzare internal locus of control e self-efficacy, orientando l’attenzione sulla sfera di influenza (ciò che posso davvero cambiare) per passare dalla reattività alla proattività nelle scelte di ruolo.
- Superare i blocchi attraverso nuove cornici di azione. Riconoscere i killer (convinzioni limitanti) e generare de-killers (strategie alternative), “allargando la cornice” per trasformare lo stallo in movimento operativo e decisioni praticabili.
- Allenare un pensiero positivo operativo. Sviluppare una speranza operativa realistica e focalizzata su passi concreti, utilizzando il pensiero positivo orientato agli obiettivi per mantenere la rotta anche in contesti sfidanti.
Il cammino sul Sentiero degli Dei si è aperto con un inquadramento su responsabilità e potere: distinguere la sfera di influenza da quella di coinvolgimento per scegliere dove investire energie, passando dalla reattività alla proattività. Le tappe di trekking si sono alternate a soste di riflessione per “cambiare occhi”, rileggere abitudini e rendere visibili i margini di azione personale.
Il giorno successivo, in parete, l’arrampicata ha reso concreta una verità semplice: a volte ci si blocca perché non si vede l’appiglio risolutivo proprio davanti. Lì sono emersi i killer—convinzioni che immobilizzano—e sono stati generati de-killers, alternative pratiche per “allargare la cornice” e avanzare con passi progressivi e sicuri, sostenuti dal gruppo. La trasformazione di “non ce la faccio” in “provo un’altra presa” è diventata una competenza trasferibile.
Un debrief strutturato ha cucito insieme i due giorni, traducendo l’esperienza in impegni professionali: più locus of control, self-efficacy, speranza operativa e pensiero positivo orientato agli obiettivi per affrontare criticità e obiettivi di ruolo con un metodo essenziale e replicabile.
Il giorno successivo, in parete, l’arrampicata ha reso concreta una verità semplice: a volte ci si blocca perché non si vede l’appiglio risolutivo proprio davanti. Lì sono emersi i killer—convinzioni che immobilizzano—e sono stati generati de-killers, alternative pratiche per “allargare la cornice” e avanzare con passi progressivi e sicuri, sostenuti dal gruppo. La trasformazione di “non ce la faccio” in “provo un’altra presa” è diventata una competenza trasferibile.
Un debrief strutturato ha cucito insieme i due giorni, traducendo l’esperienza in impegni professionali: più locus of control, self-efficacy, speranza operativa e pensiero positivo orientato agli obiettivi per affrontare criticità e obiettivi di ruolo con un metodo essenziale e replicabile.
Metodo di formazione esperienziale outdoor: alternanza intenzionale tra azione e riflessione guidata. Ogni attività ha generato insight su fiducia, gestione del limite, focus sugli obiettivi e assunzione di responsabilità. Debrief strutturati hanno reso l’esperienza trasferibile nel lavoro quotidiano.
- Rafforzata la percezione di influenza personale sui risultati (locus of control) e la self-efficacy nell’affrontare criticità.
- Emersa una speranza operativa più realistica: distinguere ciò che è controllabile e ciò che non lo è, orientando energie dove contano.
- Introdotto un pensiero positivo operativo: vedere risorse e passi concreti verso gli obiettivi, superando “killer” tramite “dekillers”.
