
Dal rilievo digitale alla valorizzazione culturale: l’esperienza della Summer School Heritage BIM
Per sei giorni, il borgo di Trentinara si è trasformato in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove il dialogo tra tradizione culturale e tecnologie digitali ha dato vita a un percorso formativo inedito. Non un semplice corso, ma un’esperienza capace di intrecciare storia, innovazione e comunità.
Dalla rilevazione al modello digitale
Il cuore della Summer School è stato l’apprendimento sul campo ad alto contenuto tecnologico: i partecipanti hanno iniziato con il rilievo del Santuario della Madonna di Loreto utilizzando tecniche di fotogrammetria close-range e da drone, laser scanning terrestre (TLS) e sistemi di rilevamento mobile (MLS e SLAM).
I dati acquisiti sono stati poi elaborati attraverso software di post-processing come CloudCompare, con procedure di allineamento, georeferenziazione e ottimizzazione delle nuvole di punti.
Successivamente, grazie all'apprendimento di un workflow HBIM, la stessa è stata importata, gestita e modellata in Autodesk Revit, curando tolleranze, superfici complesse e creando famiglie parametriche complesse.
L’esperienza ha permesso di consolidare competenze pratiche in modellazione tridimensionale, integrazione di dati multisensoriali e sviluppo di modelli digitali accurati, strumenti fondamentali per la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio storico.
Apprendimento condiviso
Ciò che ha reso l’esperienza ancora più significativa è stata la dimensione collettiva. Studenti, professionisti e ricercatori provenienti da realtà diverse hanno lavorato fianco a fianco, mettendo in comune conoscenze, approcci e prospettive. La contaminazione tra discipline ha trasformato ogni attività in occasione di confronto e crescita reciproca, generando un sapere che non appartiene più al singolo, ma diventa patrimonio condiviso.
La dimensione esperienziale
Accanto al rigore tecnico, la Summer School ha regalato momenti di autentica connessione. Le cene nei luoghi simbolo del territorio, le pause condivise e i dialoghi spontanei hanno creato un contesto informale e fertile, dove la formazione si è intrecciata con le relazioni umane. È proprio in questa dimensione che la conoscenza si è trasformata in esperienza viva, capace di lasciare un segno duraturo.
Dal passato al futuro
La Summer School Heritage BIM ha dimostrato che formare significa anche abitare i luoghi con occhi nuovi, imparare a leggerne i segni e trasformare la memoria del passato in una risorsa viva per il futuro. Un esempio concreto di come la formazione possa diventare innovazione, comunità e valore condiviso.
Una rete di valore
Un ringraziamento speciale va ai partecipanti, ai docenti Prof. Ing. Davide Barbato e Prof. Ing. Marco Limongiello, ai partner GEC Software e My Fair s.r.l. società benefit, al Sindaco di Trentinara Rosario Carione e al Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno, il cui contributo ha arricchito e reso possibile questa esperienza di alto valore formativo e culturale.